Hangar del 6SV

Allo stato attuale il 6° Stormo Virtuale, in DCS della Eagle Dinamics, opera con i seguenti moduli:

NomeCaratteristiche
F-14B TomcatL’F-14 (il cui nome “Tomcat”, in inglese gatto maschio, è l’ultimo rappresentante dell’illustre onomastica “felina” degli aeroplani militari della Grumman) volò per la prima volta il 21 dicembre 1970 e divenne operativo nel 1974 con la U.S. Navy, a bordo della USS Enterprise (CVN-65), rimpiazzando l’F-4 Phantom II. Imbarcato su portaerei l’F-14 operò con la marina statunitense come principale caccia da superiorità aereacaccia intercettore per la difesa della flotta navale e come piattaforma per la ricognizione tattica. Negli anni novanta gli venne aggiunta la possibilità di imbarcare il pod Low Altitude Navigation and Targeting Infrared for Night (LANTIRN) e iniziò a operare anche come aereo da attacco al suolo.[7]
L’F-14 fu ritirato dal servizio attivo solo dalla Marina degli USA il 22 settembre 2006 ed è stato sostituito dall’F/A-18E/F Super Hornet.[8] Nel 2019 l’F-14 risultava operativo solo con la Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran, l’aeronautica militare dell’Iran, dove fu esportato nel 1976 quando quel paese manteneva ancora buone relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. Degli originari 79 esemplari consegnati nel 1976, ne restano in servizio circa 14 esemplari tutti aggiornati alla versione (non ufficiale) denominata F-14M. Dotato di radar (con maggior vocazione per l’attacco) e armamenti di derivazione russa, gli iraniani intendono mantenerlo in servizio.
L’F-14 è in grado di decollare in circa 600/900 metri a seconda del carico.
F-16 Fighting FalconL’F-16 Fighting Falcon è un aereo da combattimento multiruolo, monomotore, sviluppato in origine dalla General Dynamics per l’Aeronautica Militare statunitense.
Progettato come caccia leggero, si è poi evoluto in velivolo multiruolo con una massima quota raggiungibile di circa 15.000 metri. È stato scelto dalle forze aeree di 25 nazioni[4]. L’F-16 è il più grande progetto occidentale di aereo da combattimento, con gli oltre 4 500 esemplari realizzati dall’inizio della sua produzione nel 1976[4]. Anche se non è più acquistato dall’Aeronautica statunitense, sue versioni più recenti sono ancora prodotte per il mercato estero. Nel 1993, la General Dynamics vendette tutto il comparto relativo alla costruzione di aerei alla Lockheed Corporation[5] che poi si trasformò in Lockheed Martin dopo la fusione nel 1995 con la Martin Marietta.
L’Aeronautica statunitense pensa di utilizzare l’F-16 fino al 2025
F/A-18C HornetL’F/A-18 Hornet è un cacciabombardiere di costruzione statunitense. Costruito dalla McDonnell Douglas a seguito di una richiesta della US Navy, è uno degli aerei più versatili attualmente in servizio: infatti è stato appositamente progettato per coprire il ruolo di aereo da caccia, da attacco al suolo, da supporto aereo ravvicinato, da bombardamento tattico, ricognizione e controllo aereo avanzato. Grazie alla capacità di coprire tutti questi ruoli è un ottimo aereo imbarcato; il suo grande difetto (originario) però è lo scarso raggio d’azione, corretto nella nuova versione F/A-18E. Il progetto è ora seguito dalla Boeing dopo aver acquisito la McDonnell Douglas nel 1997
L’F/A-18 è un aereo bimotore estremamente agile: questo perché dispone di un’ottima spinta, del sistema di volo digitale fly-by-wire e del LERX (Leading Edge Root Extensions). Il LERX è l’estensione del bordo di attacco dell’ala ed è in grado di generare, durante le manovre ad alto angolo d’attacco, forte turbolenza che ritarda il distacco dello strato limite sul dorso alare, causante lo stallo. Anche le derive di coda sono realizzate per diminuire al massimo le turbolenze, garantendo la manovrabilità del velivolo anche con forti angoli d’attacco; inoltre sono progettate per sopportare danni in combattimento, in modo che l’Hornet possa tornare alla base anche con una sola di esse funzionante.
Nonostante sia un efficace caccia, non raggiunge elevate velocità (massimo mach 1,8) a causa del tipo di prese dinamiche; a velocità inferiori è però in grado di superare in virata quasi tutti gli aerei statunitensi. Il carrello è estremamente robusto per sopportare gli appontaggi, le ali sono ripiegabili per risparmiare spazio sui ponti di volo e l’abitacolo è dotato di schermi polifunzionali MFD e di un avanzato HUD (Head-Up Display). La sua sezione radar è pari a 1 metro quadrato.
L’Hornet può svolgere diversi compiti all’interno di una stessa missione: può essere armato per gli attacchi a obiettivi di superficie e, una volta sganciate le armi, può svolgere missioni da caccia con il suo armamento aria-aria. Questo perché all’interno dell’abitacolo è presente un pulsante che permette di cambiare rapidamente la modalità di utilizzo del radar: da aria-terra ad aria-aria. L’Hornet è molto popolare ed apprezzato tra i suoi piloti proprio perché questa caratteristica lo rende in grado di difendersi da solo, anche quando la sua missione primaria non è la caccia.
Durante la fase di progettazione è stata attribuita molta importanza alla manutenibilità: l’F18 richiede la metà del tempo necessario agli altri aerei della Marina per effettuare la manutenzione e la probabilità di rottura dei suoi componenti è tre volte inferiore. Ad esempio, il motore può essere facilmente smontato perché è fissato alla fusoliera in soli dieci punti, mentre su altri aerei è necessario addirittura smontare la coda.
A-10C Thunderbolt IIIl Fairchild-Republic A-10 Thunderbolt II è un aereo da attacco al suolo statunitense, monoposto, bimotore e ad ala rettilinea. Sviluppato dalla Fairchild-Republic attorno al cannone GAU-8 Avenger nei primi anni settanta (anche se il cannone è stato progettato dopo il primo volo del A-10 Thunderbolt, come si evince nella pagina dedicata al GAU-8), l’A-10 è in dotazione all’USAF che sfrutta la protezione offerta dalla pesante blindatura per colpire obiettivi terrestri di vario tipo.
Nel gergo dei piloti è chiamato Warthog (facocero).
L’A-10 Thunderbolt II (il primo “Thunderbolt” fu il Republic P-47) possiede buona precisione e manovrabilità sia a basse quote (sotto i 300 metri) che a basse velocità. La capacità di atterrare e decollare su piste corte o semi-preparate gli permette inoltre di agire vicino alla prima linea, se necessario anche di notte grazie al dispositivo Night Vision Imaging System (NVIS). La spessa corazza di cui è completamente rivestito gli permette di sopportare proiettili con calibro superiore a 23 mm, inoltre i serbatoi di carburante sono ricoperti di schiuma antincendio.[9] Se anche tutti e sei i serbatoi venissero perforati entrerebbe in funzione un sistema di alimentazione d’emergenza, in grado di erogare carburante per 370 km di autonomia.[4]
La cabina di pilotaggio monoposto, sormontata da un esteso cupolino a goccia,[9] è completamente blindata in titanio per garantire la salvezza del pilota da proiettili con calibro fino a 23 mm. È presente un Head-up display, usato per individuare i bersagli e scegliere il tipo di munizionamento da lanciare e un sistema di navigazione inerziale affiancato da un sistema di navigazione TACAN. Il sistema di comunicazione è di tipo multi-band.[3][9]
Altri elementi dell’avionica includono GPScontromisure elettroniche valide sia per attacchi aerei che terrestri, sistema di puntamento laser Pave Penny, computer specifici per l’attacco a basse quote che calcolano continuamente le coordinate migliori per colpire i bersagli, pilota automatico specifico per le basse quote e sistema anti-collisione con il suolo.[9]
Il Thunderbolt II monta due motori General Electric TF34-GE-100, ognuno capace di 4.111 kg di spinta. Il volo è possibile anche con un motore fuori uso,[3] senza mezza coda, due terzi di un’ala (capace di sopportare, insieme all’altra ala, carichi fino a 7,3 g positivi) e vari elementi della fusoliera.[4]. All’occorrenza il motore può essere alimentato per un breve periodo da benzina, in mancanza del cherosene.
L’impianto idraulico è stato costruito con doppi circuiti, e in caso entrasse completamente in avaria è disponibile un sistema di controllo meccanico del volo.
AH-64D ApacheIl modello evoluto, l’AH-64D Apache Longbow, è equipaggiato con una suite di sensori migliorata e sistemi di armamento potenziati. Il primo AH-64A aggiornato alla versione “D” è stato consegnato all’U.S. Army nel marzo 1997. La principale miglioria rispetto alla variante “A” è il radar AN/APG-78 Longbow installato sopra il rotore principale. Il Fire Control Radar (FCR) è del tipo ad onda millimetrica ed è parte, insieme al Radar Frequency Interferometer (RFI), un interferometro per rilevamento dei radar, del nuovo sistema di acquisizione dei bersagli in grado di individuare e classificare più di 128 bersagli e dare priorità ai 16 più pericolosi in meno di 30 secondi. L’acquisizione degli obiettivi può avvenire nelle modalità lock-on-before-launch (LOBL) o lock-on-after-launch (LOAL): il primo viene usato contro minacce a breve raggio o in posizione statica agganciate prima del lancio dei missili; il secondo aggancia invece le minacce a lungo raggio subito dopo il lancio dei vettori.[49]
La posizione sopraelevata del radome consente l’impiego dei missili anche nel caso gli elicotteri si mantengano al di fuori della visuale da parte degli obiettivi, rimanendo nascosti dietro ostacoli del terreno, alberi o palazzi. Grazie all’FCR, mentre il copilota scandaglia il terreno con il TADS, il pilota riesce ad essere indipendente osservando lo spazio aereo. Inoltre, l’installazione di un modem radio integrato con i sensori consente agli AH-64D di condividere dati sui bersagli con altri AH-64 anche se non nella portata visiva dell’obiettivo. In questo modo, un gruppo di Apache può agganciare diversi bersagli, ma solo un elicottero espone il suo radome. Gli elicotteri che includono tutte le modifiche fatte sull’Apache Longbow, eccetto quella dell’installazione del radar di controllo del tiro, vengono ugualmente designate “AH-64D Apache Longbow”, poiché comunque il radome è rimovibile e intercambiabile tra gli elicotteri.[49]
Gli elicotteri furono equipaggiati con i motori potenziati T700-GE-701C (che garantiscono una velocità massima di 364 km/h)[50] e con un nuovo cockpit di tipo completamente integrato. La parte anteriore della fusoliera fu ingrandita per fare posto ai nuovi equipaggiamenti. In aggiunta, furono potenziate le capacità di sopravvivenza, comunicazione e navigazione. Venne anche migliorato il sistema elettrico e di raffreddamento.[49] Il peso massimo al decollo è stato aumentato a 10 100 kg.[50]
L’AH-64D Longbow, sia con che senza radar, è, come richiesto da una specifica emanata dagli Stati Uniti, trasportabile dagli aerei C-141B (non più in servizio dal 2006), C-5A o C-17, nonché da vari tipi di nave (come ad esempio le portaelicotteri o le navi dei genieri dell’U.S. Navy) e dagli elicotteri CH-47D dotati di un apposito kit.[49] L’U.S. Army ha intenzione di convertire tutti i suoi AH-64A in AH-64D.
T-45 Goshawk
Il T-45 Goshawk è una versione altamente modificata dell’addestratore britannico BAe Hawk. Costruito dalla McDonnell Douglas (ora Boeing) e dalla British Aerospace (ora BAE Systems), il T-45 è usato dalla United States Navy come addestratore imbarcato.
F-15 Strike EagleIl McDonnell Douglas F-15E Strike Eagle (aquila d’attacco in inglese) è un cacciabombardiere biposto sviluppato a partire dall’F-15 Eagle e prodotto, sul finire degli anni ottanta, dall’azienda statunitense McDonnell Douglas.
Progettato per svolgere compiti d’interdizione aerea ed attacco al suolo, ha effettuato il suo primo volo l’11 dicembre 1986 entrando in servizio nell’USAF nel 1989. Utilizzato in tutti i conflitti a partire dalla prima Guerra del Golfo nel 1990, è in grado di operare autonomamente in territorio ostile; sostituisce, nelle file dell’United States Air Force, l’F-111 Aardvark.
Lo Strike Eagle è un velivolo bimotore ad ala media dalla cui fusoliera spiccano le due inconfondibili derive di coda parallele. Nel corso della sua carriera, ha confermato la reputazione di aereo particolarmente versatile riuscendo ad ereditare le qualità aria aria e di autodifesa del suo predecessore.[17] Ciò è un fatto non da poco, considerando che i particolari compiti di bombardamento (in gergo aeronautico deep strike), a cui era chiamato il nuovo F-15E, erano ben diversi da quelli di superiorità aerea originariamente richiesti all’Eagle.[18]
Caratteristica del velivolo è la configurazione biposto in tandem, presente su ogni esemplare; la postazione posteriore ospita il WSO (Weapon Systems Officer) il quale, ricoprendo anche il ruolo di navigatore, ha il compito di gestire le apparecchiature durante le operazioni aria suolo. Il “wizzo” inoltre, ha a disposizione vari display multifunzione sui quali vengono visualizzate le informazioni provenienti dal radar, dalle ECM (Electronic Counter Measures), dai pod di navigazione infrarossa, e dal Global Positioning System.
Il primo esemplare di serie dell’F-15E Strike Eagle, in volo.
Sfruttando le capacità del radar AN/APG-70, oggi in fase di sostituzione con il più moderno AN/APG-82 AESA[19], il sistema di puntamento permette all’equipaggio di ingaggiare simultaneamente più bersagli sia a terra che in aria: ciò è possibile grazie alla memorizzazione dell’area bersaglio che, pur rimanendo sotto la supervisione del WSO, permette al pilota di commutare il sistema in modalità aria-aria rilevando ed ingaggiando le eventuali minacce aeree. La dotazione avionica base, inoltre, prevede l’utilizzo di due pod LANTIRN (Low Altitude Navigation and Targeting Infra-Red for Night), montati esternamente al velivolo; questi permettono di volare a basse altitudini, in ogni condizione climatica e di luce, facilitando la localizzazione e la successiva neutralizzazione dei bersagli, fino a circa 15 km di distanza, usufruendo di numerose tipologie di armi guidate e non.
Utilizzato in modalità notturna, il sistema proietta sull’Head-Up Display le immagini riprese dai pod ovviando allo scarso visus del pilota in condizioni di volo simili.
Un INS (Inertial Navigation System), infine, si appoggia ad un giroscopio laser per monitorare costantemente la posizione del velivolo aggiornando strumentazione e la mappa digitale sui display multifunzione; altre funzioni del software di bordo, permettono anche la diagnostica del velivolo e l’operatività delle armi imbarcate.
La suite avionica si completa attorno al TEWS (Tactical Electronic Warfare System) pacchetto che integra tutti gli apparati di difesa, attivi e passivi, dell’aereo:
RWR (Radar Warning Receiver);
ALQ-131 ECM (Radar jamming);
Chaff e Flare.
A differenza dei precedenti aerei da combattimento, come l’F-14 Tomcat e l’F-4 Phantom II, l’abitacolo posteriore dello Strike Eagle è dotato di stick, controlli motore e strumentazione di volo completa, rendendo possibile anche al WSO di prendere il controllo del velivolo in qualsiasi evenienza.[20]
Tutte le info riportate in questa pagina sono fonte https://it.wikipedia.org/
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